ISTAT, crolla la fiducia degli italiani: ‘il deterioramento è di ampia portata’ secondo Banca ING

ISTAT, crolla la fiducia degli italiani: 'il deterioramento è di ampia portata' secondo Banca ING

I dati ISTAT sono molto preoccupanti: a marzo la fiducia di imprese e consumatori è scesa per il secondo mese consecutivo. Regnano paura e incertezze.

Il clima di fiducia dei consumatori cala da 98,8 a 95,0 e l’indicatore composito del clima di fiducia delle imprese scende da 94,7 a 93,3“. È una delle osservazioni rivelate da ISTAT, che trovano conferma anche nel recente rapporto stilato da Paolo Pizzoli, Senior Economist di ING, sui dati della fiducia dell’Italia.

I consumatori temono gli sviluppi futuri: la fotografia ISTAT

I consumatori temono gli sviluppi futuri: la fotografia ISTAT

Come era facilmente prevedibile, famiglie e imprese risentono dl clima guerrafondaio che si respira ampiamente in tutta Europa. Dazi e riarmo e timori per una nuova ondata di inflazione sono la punta dell’iceberg di una situazione economica molto complessa, che scatena ansia e blocca il desiderio di investimento e crescita.

  • Secondo l’Ente statistico, guardando al clima economico, si segnala un calo della fiducia di 7 punti, passando da 100,2 a 93,2; per quanto riguarda invece il clima futuro la fiducia scende di 5 punti, passando da 96,6 a 91,1;
  • l’indice di fiducia diminuisce nei servizi e passa da 97,4 a 94,5;
  • nella manifattura perde 3 punti passando da 86,9 a 86,0;
  • sostanzialmente stabile la fiducia nel commercio al dettaglio che varia da 104,0 a 103,9;
  • mentre aumenta di 1 punto nelle comparto costruzioni, salendo da 103,4 a 104,6;
  • la fiducia sul momento corrente scende da 100,5 a 97,9.

La sensazione dei consumatori è dunque generalmente negativa, a causa delle recenti dinamiche politiche ed economiche. I Mercati, d’altro canto, stanno rispondendo con ampie oscillazioni, per i medesimi motivi.

Il commento di Paolo Pizzoli, Senior Economist di ING, sui dati della fiducia dell’Italia

I dati ISTAT trovano conferma anche nell’analisi effettuata da Banca ING. “Il deterioramento della fiducia degli italiani è di ampia portata e riguarda sia i consumatori che le imprese dei servizi e del settore manifatturiero“. Afferma Paolo Pizzoli, che aggiunge:

  • L’aspetto più sorprendente della pubblicazione odierna è il forte calo della fiducia dei consumatori italiani, che ha perso quasi quattro punti, scendendo ai livelli visti l’ultima volta nell’aprile 2024.
  • I consumatori si sono dichiarati più preoccupati per la disoccupazione futura, hanno segnalato una crescente opportunità attuale sul risparmio e un calo delle intenzioni di acquisto di beni durevoli.
  • Sul fronte delle imprese, il calo contenuto della fiducia nel settore manifatturiero la riporta al livello di dicembre 2024, dopo due mesi leggermente positivi. I dati non riservano grandi sorprese: gli ordini sono peggiorati e le scorte sono in leggero aumento.
  • Purtroppo la fiducia si è deteriorata nel settore dei servizi, dove ha registrato in marzo il dato più basso dall’aprile 2022. In questo caso, il deterioramento è di ampia portata, con solo i trasporti e il magazzinaggio a registrare una fiducia quasi stabile. I servizi hanno recentemente agito come rete di sicurezza per la crescita del PIL nazionale; un indebolimento del settore dei servizi aumenta i rischi per la crescita italiana.

Si intravede una fioca luce in fondo al tunnel; sempre Pizzoli conclude la sua analisi specificando che “Nonostante i dati di oggi, riteniamo possibile una lieve espansione trimestrale del PIL nel primo trimestre (dopo il +0,1% trimestrale del quarto trimestre del 2024). In prospettiva, tuttavia, i rischi per la nostra previsione dello 0,7% medio nel 2025 sono ora al ribasso“.